Centri aiuto alla vita: Rossi (direttivo), “no a ulteriore di isolamento e emarginazione reciproca”

“L’importante è che questa fase non diventi una ulteriore occasione di isolamento e emarginazione reciproca in particolare per i più poveri e dimenticati. Il rischio più grande è dimenticare le persone che hanno bisogno”. A ricordarlo è Carlo Rossi, membro del direttivo del movimento e medico dell’Ats Valpadana, durante il workshop intitolato “Il tuo centro e l’esperienza covid-19” nella seconda giornata del 40° convegno nazionale dei Centri di aiuto alla vita. “Il rallentamento dell’economia prosegue Rossi – ha portato un piccolo vantaggio: la diminuzione dell’inquinamento nella zona della Cina. É legittimo immaginare che la catena della distribuzione delle merci subirà grosse conseguenze negative, certi alimenti scarseggeranno, ci sarà intermittenza di forniture o addirittura interruzione di scambi fra Paesi. Aumenteranno iprezzi a dettaglio e gli episodi di sciacallaggio – prevede Rossi -. Cosa che bisognerebbe fare è incrementare le filiere corte. Il coronavirus infine accelera un cambiamento che però deve essere orientato alla sostenibilità e al superamento delle disuguaglianze”.

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