“Si tratta del quarto incontro in Roma. Abbiamo accompagnato questo processo e gli incontri a Roma, monitorando il processo per il cessate il fuoco”. Così l’ambasciatore Ismail Wais, inviato speciale dell’Igad (Autorità intergovernativa per lo sviluppo per i Paesi del Corno d’Africa), riguardo al workshop a cui hanno partecipato i rappresentanti del governo sud sudanese e le delegazioni militari del Ssoma, l’Alleanza dei movimenti di opposizione del Sud Sudan che non avevano firmato l’accordo di pace nel 2018. “Avremo – continua – un quinto incontro con gli stessi gruppi e i leader politici per continuare sulla strada del cessate il fuoco. L’Igad è pronta a svolgere un ruolo di facilitatore per la pace. Ringrazio la Comunità di Sant’Egidio per aver organizzato gli incontri nonostante la pandemia”. “Quest’ultimo workshop rappresenta una buona esperienza di cooperazione fra le parti”, aggiunge il generale Hamid Mohamed Dafaalla, vicepresidente del Ctsamvm, l’organo di controllo del meccanismo di monitoraggio del cessate il fuoco. Chi sottolinea anche il ruolo di supporto dell’Italia nel processo è il generale Emmanuel Rabi, rappresentante del governo sud sudanese. L’esercito italiano infatti addestrerà i militari impegnati nel monitoraggio del cessate il fuoco. “Abbiamo programmato – aggiunge Rabi – alla fine di questo mese un importante incontro per discutere una buona parte di temi politici”. Di grande opportunità per il Sud Sudan al fine di raggiungere la pace e la stabilità parla infine il generale Samuel Lado, rappresentante del Ssoma.