Nel secondo trimestre del 2020, c’erano 19,2 milioni di europei tra i 20 e 64 anni che avevano contratti a tempo determinato. Nel primo trimestre erano 21,5 milioni e nel terzo sono tornati a quota 22,2. Questi numeri indicano – dice Eurostat – che il calo del numero di contratti a tempo determinato è pari all’80,5% della diminuzione totale dell’occupazione per questa fascia di età. Sono stati in particolare i giovani della fascia 15-24 ad essere colpiti: per loro si è passati dal 46,2% a 42,7% di contratti a tempo determinato tra la fine del 2019 al secondo trimestre del 2020, mentre il calo per la fascia 20-64 è stato dall’11,6% al 10,2%. A superare il 20% di contrazione sono stati Paesi come Lettonia, Bulgaria, Malta, Slovenia, Estonia, Grecia e Slovacchia. Solo in Lituania e Danimarca non c’è stata flessione. Contrazione c’è stata anche negli impieghi part-time: erano 33,8 milioni le persone con un tale tipo di contratto e sono diventate 31,0 milioni (con alcune sovrapposizioni tra part-time e tempo determinato).