“Credo che per tendere la mano a chi è meno fortunato, la nostra Chiesa diocesana abbia bisogno innanzitutto di incrociare lo sguardo con il povero. Viviamo un vero atteggiamento di carità nei confronti dei poveri se siamo capaci di guardarli negli occhi”. Lo afferma il vescovo di Alessandria, mons. Guido Gallese, in occasione della 4ª Giornata mondiale dei poveri che verrà celebrata domenica 15 novembre.
Secondo il presule, “per servire i poveri, dobbiamo essere insieme, perché la povertà è una piaga talmente diffusa che da soli rischiamo di non farcela, di scoraggiarci e quindi dobbiamo vivere il servizio ai poveri come evento di comunità e non come un evento personale”. E, “per poterlo fare, dobbiamo mettere Gesù Cristo al centro”, ammonisce mons. Gallese. “La nostra non deve essere filantropia, ma vera carità; deve scaturire dall’amore con cui siamo amati noi stessi da Cristo, che viene dallo stare con Lui, ed è con questo stesso amore che siamo chiamati a servire”. Ricordando quanto dice Gesù – “I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me” – il vescovo evidenzia che “se perdiamo Cristo, perdiamo l’occasione di dare loro il bene di cui hanno – e tutti abbiamo – veramente bisogno: l’amore di Cristo, l’amore dell’Agnello”.