L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha espresso oggi un allarme per il rapido deterioramento della situazione nella regione etiope del Tigray. Se le forze regionali del Tigray e le forze del governo etiope continuano lungo il percorso su cui si trovano, “c’è il rischio che questa situazione vada totalmente fuori controllo, portando a pesanti vittime e distruzione, nonché sfollamenti di massa all’interno della stessa Etiopia e attraverso frontiere”. Sebbene i rapporti sulle presunte uccisioni di massa riportati da Amnesty International a Mai-Kadra nel Tigray sud-occidentale non siano ancora stati completamente verificati, Bachelet ha chiesto un’indagine completa. “Se confermate come deliberatamente eseguite da una parte degli attuali combattimenti, queste uccisioni di civili sarebbero ovviamente crimini di guerra, e ci deve essere un’indagine indipendente per attestare la piena responsabilità per ciò che è accaduto”, ha detto Bachelet. “Tuttavia, la prima priorità in questo momento deve essere quella di fermare i combattimenti e impedire che si verifichino ulteriori atrocità”. Il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani si dice preoccupata anche per l’interruzione delle comunicazioni con il Tigray che rende difficile verificare l’entità della crisi così come per i tagli alle forniture essenziali di acqua ed elettricità. “Esorto fortemente entrambe le parti a rendersi conto che non ci sarà alcun vincitore in una situazione del genere e ad iniziare un dialogo serio per risolvere le loro divergenze senza indugio”, ha detto Bachelet.