“La vita consacrata è stata sempre all’avanguardia del compito educativo”. Lo scrive il Papa, nel messaggio, in spagnolo, inviato al preposito generale dei Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie (Scolopi), padre Pedro Aguado Cuesta, in occasione del seminario riguardante il patto educativo globale, promosso dall’Ordine, che avrà luogo on line dal 12 al 14 novembre. “Concentrarsi, accogliere, coinvolgere”: sono questi, per Francesco, i tre verbi che sintetizzano i contenuti del “patto educativo”. Concentrarsi, ha spiegato, significa “mettere la persona al centro, con il suo valore, la sua dignità: valorizzare la persona, facendo dell’educazione un mezzo affinché i nostri bambini e giovani possano crescere e maturare, acquisendo le capacità e le risorse necessarie per costruire insieme un futuro di giustizia e di pace”. Di qui la necessità di “incoraggiare i nostri bambini e giovani affinché apprendano a relazionarsi, a lavorare in gruppo, ad adottare un’attitudine empatica che rifiuti la cultura dello scarto” e sappia “salvaguardare la nostra casa comune”. Coinvolgere, infine, vuol dire “permettere a tutti di impegnarsi attivamente in questa fatica educativa, ognuno in base alle sue specifiche responsabilità”. Educare i bambini e i giovani, secondo Francesco, significa aiutarli a guardare la realtà “con un occhio critico” e di “pianificare soluzioni che siano veramente al servizio dell’uomo e di tutta la famiglia umana, nella prospettiva di una ecologia integrale”.