“Non potendo esserci in Canada, per le leggi ancora più rigide che in Italia, alcuna forma di assembramento, in Quebec è stato fatto un invito a tutte le famiglie perché domenica prossima possano invitare in casa un povero, per potergli far sentire almeno in quella circostanza il calore di una famiglia”. Ad illustrare una delle tante “buone pratiche” in atto per la Giornata mondiale dei poveri, che si celebrerà domenica prossima, è stato mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. L’assistenza a chi ha più bisogno che viene data in questo tempo di pandemia, ha spiegato rispondendo alle domande dei giornalisti collegati in streaming per la conferenza stampa di presentazione della Giornata, trasmessa dalla Sala Stampa della Santa Sede, “si muove su tutti i piani, compreso anche quello di una dimensione relazionale che ritrova poi quelle forme partecipazione che il web può consentire”. Tra “l’immensità di iniziative” messe in cantiere l’anno scorso in vista dell’appuntamento istituito da Papa Francesco al termine del Giubileo del 2016, Fisichella ha citato l’apertura per volontà del vescovo della cattedrale di Berlino, chiusa per restauro, diventata per l’occasione “un grande refettorio per tutti i poveri che sono stati accolti a pranzo sull’esempio di quello che Papa Francesco ha fatto in Aula Paolo VI”, e che quest’anno non può essere replicato a causa delle misure restrittive per fronteggiare la pandemia di Covid-19. Iniziative come questa, ha concluso Fisichella, “mostrano la vitalità delle nostre comunità e delle associazioni e realtà caritative della Chiesa, che in questa settimana e nella Giornata mondiale dei poveri in particolare portano come sintesi di tutto il lavoro quotidiano”.