“Uno dei più grandi leader della storia palestinese, sempre al fianco del suo popolo nella lotta per garantirne i diritti fondamentali”: così l’ambasciata di Palestina in Italia saluta, in un comunicato, la morte del negoziatore palestinese Saeb Erekat. Era ricoverato da settimane per il Covid nell’ospedale Hadassah di Gerusalemme dove era giunto dopo essere stato curato a casa propria in Cisgiordania. Nel 2017 aveva subito un trapianto dei polmoni negli Usa. Erekat è stato uno dei più stretti collaboratori del presidente palestinese Abu Mazen. Il presidente lo ha definito “instancabile combattente e onesto negoziatore per la causa palestinese. La sua scomparsa è una grave perdita per la Palestina. Il nostro popolo ricorderà il giusto figlio della Palestina che era in prima linea per difendere le cause della sua patria e del suo popolo nei campi del lavoro e della lotta nazionale e nell’arena internazionale”. Da Abu Mazen anche la decisione di osservare 3 giorni di lutto in tutti i Territori Palestinesi con le bandiere nazionali a mezz’asta. Erekat ha guidato per decenni i negoziati con Israele inclusi i colloqui che portarono agli Accordi di Oslo nel 1995. Erekat divenne nel 2015 segretario generale dell’Olp. È stato esponente di Fatah e consigliere di Arafat per poi diventare collaboratore di Abu Mazen. Convinto sostenitore della soluzione a 2 Stati, ha respinto il piano di pace di Trump e il trasferimento dell’ambasciata Usa a Gerusalemme, sostenendo la rottura dei rapporti con Israele.