A settembre 2020 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca del 5,6% rispetto ad agosto. Nella media del terzo trimestre, il livello della produzione cresce del 28,6% rispetto al trimestre precedente. Lo comunica oggi l’Istat nella sua nota sulla produzione industriale. L’Istituto di statistica rileva, inoltre, come l’indice destagionalizzato mostri “diminuzioni congiunturali in tutti i comparti”. Variazioni negative caratterizzano, infatti, i beni di consumo (-4,8%), i beni strumentali (-3,9%), i beni intermedi (-1,6%) e, in misura meno rilevante, l’energia (-0,3%). A settembre 2020 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 5,1% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 22 contro i 21 di settembre 2019). Le flessioni sono più ampie per i beni strumentali (-7,1%), i beni di consumo (-5,7%) e i beni intermedi (-4,2%), mentre resta sostanzialmente stazionaria l’energia (-0,1%).
Gli unici settori di attività economica che registrano incrementi tendenziali sono: l’attività estrattiva (+2,7%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+2,0%) e le altre industrie (+0,2%). L’Istat rileva, infine, flessioni maggiori nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-20,8%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-20,4%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (-11,9%).