“Le vittime e i danni causati da questo violento uragano ci riempiono di profondo dolore. Per questo vi siamo vicini spiritualmente con la consolazione e la preghiera, ma anche con l’aiuto concreto, che già si è attivato attraverso la Caritas dell’America Latina e Caraibi. Tuttavia, insieme alla presidenza e alla Caritas, chiediamo a tutte le Conferenze episcopali di cooperare e contribuire come Chiesa samaritana, per accompagnare e alleviare il dolore di coloro che soffrono per queste devastanti conseguenze”. Sono parole della presidenza del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam), che ieri ha diffuso una nota per esprimere la propria vicinanza alle Chiese e alle popolazioni dei Paesi centroamericani colpiti dalla tempesta tropicale Eta.
Pur in questa difficile situazione, “ringraziamo Dio per il lavoro degli operatori pastorali dispiegati nei territori colpiti. Sono la presenza samaritana della Chiesa, che è sempre vicina a chi soffre”.
Le inondazioni hanno provocato decine di morti accertati, con centinaia di dispersi e decine di migliaia di persone evacuate, tra Panama, Costa Rica, Nicaragua Messico e, soprattutto, Honduras e Guatemala.
Anche la Confederazione latinoamericana dei religiosi (Clar) in una nota chiede “gesti urgenti di solidarietà”. Ancora una volta, si legge, “la vita religiosa dell’America Latina e dei Caraibi è invitata a essere icona luminosa, a immagine del buon e della buona samaritana”.