“Profonda preoccupazione” per la situazione di migliaia di minori che stanno si stanno rifugiando in Armenia dopo essere sfuggiti alle violenze nella regione del Nagorno-Karabakh. La esprime oggi Save the Children, secondo cui “è probabile che il numero giornaliero di arrivi aumenti, poiché la situazione della sicurezza nell’area continua a peggiorare nelle ultime due settimane. In alcune città e in alcuni villaggi armeni ostelli, scuole e asili sono sovraffollati dopo aver aperto le loro porte alle persone in fuga dalle violenze, in maggioranza donne e bambini”. Inoltre, l’allarme lanciato da Save the Children, “molti dei bambini sfollati sono separati dai propri genitori, perché sono stati mandati a stare con la famiglia allargata o gli amici sul lato armeno del confine”.
“Le storie che le persone raccontano sono angoscianti: una nonna è arrivata con 14 bambini che le erano stati affidati dai genitori perché cercavano disperatamente di salvare i loro figli mandandoli in Armenia”, ha detto Irina Saghoyan, direttrice di Save the Children per l’Europa orientale.
“Molti bambini avranno visto o vissuto le violenze; sono spaventati e forse traumatizzati. Potrebbero anche aver perso i propri cari. Ciò avrà un impatto profondo sul loro benessere mentale” ha proseguito Saghoyan.
Con l’inverno che si avvicina e le temperature che stanno già calando; i bambini che arrivano hanno bisogno di un riparo, di cibo e vestiti.
Save the Children chiede “l’immediata cessazione delle ostilità nel Nagorno-Karabakh e che sia data priorità alla sicurezza e alla protezione dei civili, in particolare dei bambini, in linea con il diritto internazionale umanitario e le regole durante i conflitti”. L’organizzazione avverte: “Come hanno dimostrato i conflitti in tutto il mondo, i bambini sono sempre le principali vittime e non si deve permettere che ciò accada anche nel Nagorno-Karabakh”.