Si intitola “Integrità nel servizio ecclesiale” il documento presentato dall’arcidiocesi di Santiago del Cile in occasione della recente celebrazione in onore della Vergine del Carmine, dopo essere stato redatto da una commissione speciale composta da laici, religiosi e sacerdoti. Sono passati circa due anni da quando il Consiglio nazionale per la Prevenzione degli abusi e l’accompagnamento delle vittime della Conferenza episcopale cilena aveva auspicato iniziative di questo tipo, che dessero seguito agli inviti fi Papa Francesco per la promozione di una cultura della cura e della protezione dei minori e degli adulti vulnerabili. Ora, nell’arcidiocesi della capitale, dove tante sofferenze sono state vissute nei decenni e negli anni scorsi per casi di abuso in ambito ecclesiale, c’è dunque uno strumento atteso, la cui “diffusione, conoscenza e applicazione è fondamentale”, ha specificato l’arcivescovo, mons. Celestino Aós. La lettera sottolinea, in particolare, l’imperativo della tutela dei minori da parte di tutti coloro che collaborano nella Chiesa, nonché la necessità di promuovere ambienti ecclesiali rispettosi, che facilitino l’incontro con il Signore.
Mercoledì 7 ottobre, il documento è stato approvato dall’arcidiocesi di Santiago con la firma di un decreto che ne autorizzava l’uso come guida per i fedeli cattolici, ad experimentum, per un periodo di tre anni. Dopo la sua promulgazione, mons. Aós, ha invitato i battezzati a leggere e mettere in pratica le indicazioni del documento, poiché,come ha sottolineato “i ministri ordinati, religiosi, religiosi, laici e laici sono seminatori di una cultura di pace, gioia e rispetto, vissuta con integrità e dedizione disinteressata”.