“Durante il periodo del lockdown abbiamo registrato una sensibile diminuzione di quasi tutti i reati commessi in danno di minori, con l’eccezione del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi e di quelli online (come la pornografia minorile), che si sono ridotti in misura inferiore, a testimonianza di come il lockdown abbia inciso su situazioni di disagio esistenti all’interno delle mura domestiche”. Lo sostiene Stefano Delfini, direttore del Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale, intervenuto alla presentazione, oggi a Roma, del IX Dossier della campagna “Indifesa” di Terre des Hommes, “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”.
“Il Servizio analisi criminale – spiega – è un ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica sicurezza che segue con particolare attenzione il tema dei reati contro i minori”. Tra i dati non sempre confortanti, Delfini ne ricorda uno positivo: “I giovani tra i 18 e i 24 anni risultano commettere meno reati in danno di minori. Come forze di polizia ci stiamo impegnando molto per contrastare questo fenomeno e far emergere il cosiddetto ‘numero oscuro’. Lo stiamo facendo anche investendo nella formazione del personale, nell’istituzione di strutture specializzate ed implementando il nostro patrimonio informativo”. Di qui il ringraziamento a Terre des Hommes.