Il Parlamento europeo ha approvato con ampia maggioranza la cosiddetta “legge europea sul clima” (392 voti favorevoli, 161 contrari e 142 astensioni). L’obiettivo della Commissione (la neutralità climatica entro il 2050) è diventato proposta di norma, che sarà negoziata con i governi (Consiglio Ue). Il testo votato prevede, tra i punti principali, un aumento dell’obiettivo di riduzione emissioni per il 2030 al 60%, con relativo aumento degli obiettivi nazionali in modo equo ed efficiente in termini di costi; un bilancio per i gas a effetto serra per garantire che l’Ue raggiunga l’obiettivo di Parigi; un organismo scientifico indipendente per monitorare i progressi, il Consiglio europeo per i cambiamenti climatici (Eccc); l’eliminazione graduale di tutte le sovvenzioni dirette e indirette ai combustibili fossili entro il 2025. Naturalmente si chiedono anche finanziamenti sufficienti per raggiungere questi obiettivi. Entro il 31 maggio 2023 la Commissione deve proporre, mediante procedura legislativa ordinaria, una tabella di marcia europea su come raggiungere la neutralità entro il 2050. La tabella dovrà essere rivista dopo ogni bilancio a livello globale. La legge prevede anche la definizione da parte della Commissione di un obiettivo intermedio per il 2040, previa valutazione d’impatto, per garantire che l’Ue sia sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo nel 2050. L’Europa dei cittadini si è pronunciata – attraverso l’Europarlamento – in modo forte e chiaro con una strategia consistente per cercare di porre rimedio all’emergenza climatica. Ora tocca ai governi dimostrare quanto il problema sta loro a cuore.