Migranti: Caritas-Migrantes, “casi di razzismo in aumento, diminuiscono i detenuti stranieri”

I cittadini stranieri sono fra le principali vittime di reati collegati a discriminazioni. La maggioranza delle 4.068 segnalazioni istruite nel 2018 dall’Unar–Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali sono discriminazioni per motivi etnico-razziali, un dato in aumento. In particolare, sono stati presi in carico 2.864 casi pertinenti (70,4% del totale). Nel 2017 i casi erano 2.610, pari al 73% del totale. Il dato è contenuto nell’ultimo Rapporto immigrazione di Caritas italiana e Fondazione Migrantes. Da qui l’auspicio dei due organismi ecclesiali di “migliorare la normativa italiana in materia di reati legati alla discriminazione razziale e, con essa, le procedure di denuncia e quindi di riconoscimento della violazione, includendo anche i nuovi mezzi di comunicazione sociale come luoghi virtuali nei quali sempre più spesso si registrano episodi di intolleranza, anche rafforzando il ruolo delle istituzioni di polizia competenti, spesso prive di risorse e di strumenti sufficienti”. Riguardo alla criminalità degli stranieri, secondo i dati del Ministero della Giustizia, al 31 gennaio 2020, su una popolazione carceraria di 60.971 detenuti, risultano essere presenti 19.841 cittadini stranieri (erano 20.255 nel 2018).

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