La religione professata dagli stranieri immigrati è uno degli aspetti analizzati dal XXIX rapporto di Caritas italiana e Fondazione Migrantes presentato oggi a Roma.“Anche quest’anno sfatiamo un mito duro da superare cioè che la maggioranza degli stranieri in Italia sia musulmana”, ha commentato Simone Varisco, storico e ricercatore della Fondazione Migrantes. Così come ha ricordato l’esperto, al primo gennaio 2020, la maggioranza degli stranieri era di religione cristiana (3 milioni di fedeli, in aumento rispetto all’anno precedente) per lo più ortodossi. “Alle religioni di recente formazione, alle cosiddette sette, è dedicato un approfondimento perché – ha precisato Varisco – ognuna pone una sfida alla Chiesa e alla società perché affondano la radice nello stato di abbandono e sofferenza umana”. Gli atei e gli agnostici contano mezzo milione di persone fra la popolazione straniera: “Anche questo – ha sottolineato – esige una risposta specifica. Le religioni portate con sé costituiscono un elemento di aggregazione e là dove ci sono situazioni di difficoltà personale è importante intercettare i bisogni”. Per il ricercatore, la pandemia ha in parte accelerato alcuni processi: “I cimiteri non sono stati preparati ad accogliere i cittadini stranieri o di origine straniera. Le terze generazioni intendono piangere i loro cari in Italia da qui le sfide per molti Comuni”.