“L’adultizzazione del bambino” è diventata oggi “un elemento di sistema” e “agli occhi dei genitori” rende superflue l’infanzia e l’educazione. Non ha dubbi don Armando Matteo, docente di Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana, intervenuto questo pomeriggio all’incontro online della Consulta nazionale dell’Ufficio scuola Cei. Don Matteo, che ha collaborato con la Congregazione dell’Educazione cattolica sul percorso del patto educativo globale lanciato dal Papa, ne ha ripercorso genesi e punti fondamentali e ha annunciato che il 15 ottobre Francesco invierà un videomessaggio ad un incontro alla Pontificia Università Lateranense, al termine del quale proporrà l’adesione al “Global Compact on Education”. Il teologo si è quindi soffermato sulla rottura del “patto educativo che si crea tra la famiglia, la scuola, la patria e il mondo, la cultura e le culture”, evidenziato da Francesco ai partecipanti al convegno “Education: The Global Compact” dello scorso 7 febbraio. Ma “accanto ad una rottura orizzontale del patto educativo tra le diverse agenzie educative, non esisterà forse una rottura più profonda, di natura verticale, tra genitori e figli, che è poi all’origine della prima?”, l’interrogativo del sacerdote che sottolinea come oggi “l’adultizzazione del bambino” sia diventato “un elemento di sistema”. “Agli occhi dei genitori attuali – spiega –, il piccolo d’uomo è un adulto vero e proprio, semplicemente di piccola taglia, ovvero basso di statura. Per questo non è più necessario il tempo dell’infanzia né un corrispettivo faticoso lavoro educativo da parte dei genitori. Quello della crescita è semplice tempo dell’accrescimento verticale da adulto small a adulto normal”.