Decreti sicurezza: Caritas-Migrantes, “soddisfatti per modifiche, ora legalità e integrazione”. 650.000 irregolari in Italia

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Viva soddisfazione” per le modifiche ai decreti sicurezza con l’auspicio che “i decisori politici proseguano in questo percorso di legalità e integrazione, sostenendolo, oltre che con l’importante processo di revisione delle norme, anche con politiche attive di supporto” viene espressa da Caritas italiana e Fondazione Migrantes, che oggi presentano a Roma il XXIX Rapporto Immigrazione 2020 intitolato “Conoscere per comprendere”. Nel volume viene sottolineata “l’importanza di favorire i percorsi di regolarità dei cittadini migranti nel nostro Paese, attraverso un ampio riconoscimento della convertibilità in motivi lavorativi del permesso di soggiorno detenuto ad altro titolo, al fine di invertire la tendenza all’approccio securitario da un lato, o assistenzialistico dall’altro”. Secondo i dati contenuti nel rapporto (fonte: Ministero dell’Interno) sono stati poco più di 28mila i permessi di soggiorno rilasciati secondo le normative contenute nei decreti sicurezza ma “lo scivolamento nell’irregolarità è sempre in agguato”, avvertono Caritas e Migrantes, che stimano la componente irregolare in Italia intorno alle 650.000 persone. I rimpatri, osservano, “continuano a dimostrare di essere strumenti insufficienti e dispendiosi di gestione dell’irregolarità (sono stati 41.000), rivelando da oltre 10 anni un tasso di efficacia non superiore al 50% (è il 48,4% nel 2019)”. “La strada da preferire – precisano – è certamente quella della regolarizzazione, che consente di restituire i diritti sociali ed economici alle persone, sottraendole alle pratiche di sfruttamento, dannose anche per le casse dello Stato, in termini di evasione fiscale e contributiva”.

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