La Commissione ha firmato con l’azienda farmaceutica Gilead un contratto quadro di aggiudicazione congiunta per la fornitura di Veklury, il nome commerciale del remdesivir, l’unico medicinale autorizzato per la cura dei pazienti affetti da Covid-19 che richiedono ossigeno supplementare. L’accordo sottoscritto da 36 Paesi dà accesso fino a 500mila cicli di trattamento. “Stiamo facendo tutto quanto in nostro potere per garantire l’accesso a cure sicure ed efficaci contro il Covid-19”, ha commentato Stella Kyriakides, commissaria per la salute. Gli appalti congiunti danno “la possibilità ai Paesi di tutta Europa di unire le forze e di avere accesso ad attrezzature e farmaci essenziali”. Un precedente contratto con Gilead per garantire 33.380 cicli di trattamento di Veklury, per 70 milioni di euro, finanziato con lo strumento per il sostegno di emergenza (Esi) della Commissione, ha garantito cure necessarie da agosto a ottobre. Questo sistema di appalti congiunti era già stato utilizzato per garantire possibilità di accesso ai dispositivi di protezione individuale, ai ventilatori, al materiale diagnostico e ai medicinali per le unità di terapia intensiva. Oggi la Commissione europea ha anche approvato un contratto con una terza casa farmaceutica, Janssen Pharmaceutica Nv, una delle società farmaceutiche Janssen di Johnson&Johnson per l’acquisto di 200 milioni di dosi di vaccino, non appena pronto (ora in fase III di sperimentazione), con la possibilità di ottenere dosi supplementari per altri 200 milioni di persone.
Contratti sono già firmati con le società AstraZeneca e Sanofi-Gsk. “Altri accordi seguiranno”, ha anticipato Kyriakides: “Proseguiremo con determinazione la ricerca di un vaccino efficace e sicuro per combattere questa terribile pandemia”. Spiega una nota che Janssen ha già sviluppato e fabbricato il vaccino per l’Ebola, approvato recentemente, oltre ai vaccini sperimentali per Zika, Vrs e Aids. “La decisione della Commissione di finanziare questo vaccino si basa su una solida valutazione scientifica, sulla tecnologia utilizzata, sull’esperienza dell’azienda nello sviluppo di vaccini e sulle sue capacità di produzione atte a rifornire l’intera Ue”.