“L’Unione europea è e resterà il partner più importante e affidabile dell’Ucraina”. Così il presidente del Consiglio Charles Michel alla chiusura del summit con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy a Bruxelles nella giornata di ieri. Alle spalle già oltre 15 miliardi di euro prestati o donati per “assistere lo sforzo di riforme nel Paese”; per il futuro, un impegno ad “approfondire ulteriormente le relazioni” in tre direzioni: nell’immediato, per fronteggiare il Covid-19 l’Ue mette a disposizione altri 190 milioni di euro e il presidente Zelenskyy si è offerto di cooperare per la produzione del vaccino; nel quadro dell’accordo di associazione Ue-Ucraina, “il più ambizioso che l’Ue abbia con un Paese”, a detta di Michel, si va verso un’“area di libero scambio”, mentre sono stati firmati tre accordi finanziari per sostenere l’Ucraina orientale, la società civile e il clima. L’Ue è soddisfatta delle riforme già messe in atto dal Paese (decentralizzazione, riforma elettorale, agricola e bancaria). Ci vuole qualche sforzo in più per migliorare lo stato di diritto e arginare la corruzione. Vicinanza geografica, condivisione dei valori democratici e interessi comuni sono il motore di una relazione che – come si evince dalla articolata dichiarazione congiunta sottoscritta dai leader ieri e che fa il punto sulle numerose questioni in ballo – diventa sempre più stretta.
Ad esempio, per l’Ue è fondamentale il ruolo dell’Ucraina come “Paese strategico per il transito del gas” in vista di una sua “integrazione nel mercato energetico europeo”. Quindi l’Ue, ancora una volta ha ribadito che sarà sempre al fianco dell’Ucraina per “sostenere la sovranità e l’integrità territoriale” del Paese e che l’annessione russa della Crimea è illegale. “Significativi i passi diplomatici che il presidente Zelenskyy ha compiuto per risolvere il conflitto”. Serve ora “che la Russia faccia la sua parte”, l’invito di Michel.