Diocesi: Genova, a causa del lockdown aumentate del 40% le richieste di aiuto a Centri di ascolto vicariali

“La pandemia ha acuito la povertà di persone e famiglie che già vivevano in condizioni di emarginazione e vi ha fatto scivolare quanti si trovavano in situazioni precarie o appena autosufficienti. Per la maggior parte si tratta di persone che lavoravano in nero o arrotondavano con lavori in nero stipendi molto bassi o percepivano il Reddito di Cittadinanza. Molti anche i lavoratori stagionali, che non hanno avuto ingaggi per l’estate. Nell’ultimo periodo sono comparsi anche piccoli commercianti”. È quanto si legge in un report curato da personale della Caritas diocesana e della Fondazione Auxilium di Genova e pubblicato sul settimanale cattolico Il Cittadino. Dalla ricerca, curata da Lucia Foglino, Maria Rita Olianas, Monica Boccardo, Gian Andrea Bianchi, Stefania Zedda e Mirco Mazzoli, è emerso che nei mesi scorsi si sono rivolte ai Centri di Ascolto 2.500 nuove persone con un aumento del 40%, rispetto al 2019. Inoltre, 1.800 persone hanno chiesto aiuto allo Sportello di soli­darietà Caritas. Circa 70.000 euro sono stati i buoni spesa distribuiti dai Centri di ascolto vicariali ed utilizzati presso i supermercati. Oltre 36.000 sono stati i pasti da asporto preparati presso la mensa della Casa della giovane. Inoltre,­ 987 sono stati i supporti alimentari distribuiti a 3.100 persone, 25.000 i pasti provenienti dalla ristorazione scolastica e destinati a 17 tra mense di carità, punti di distribuzione e gruppi di strada in collaborazione con il Comune di Genova­. Infine, 9.800 kg di prodotti sono stati donati da aziende e distribuiti a 9 enti di carità della diocesi. “Si è osservato l’aumento della gravità delle situazioni delle persone e famiglie già conosciute e seguite – si legge ancora nel testo – in quanto la debolezza economica mette spesso alla prova la tenuta psicologica delle persone e la chiusura (spesso in alloggi malsani e sovraffollati) insieme al­l’incertezza estrema per il futuro sono state talvolta causa scatenante di stati ansiosi e di ulteriori fragilità”.

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