“Odoardo Focherini è il ‘santo della porta accanto’ per noi che viviamo nella città e nella diocesi di Carpi. Un uomo ordinario, un giovane, sposo e padre di famiglia, non un intellettuale, che seppe maturare uno scatto di coscienza di fronte alle ingiustizie della sua epoca”. Lo ha ricordato questa mattina mons. Ermenegildo Manicardi, vicario generale della diocesi di Carpi, presentando la due giorni “Il tempo del beato Focherini e la società nella pandemia: capaci di diventare popolo solidale” che si terrà tra Carpi e Mirandola, sabato 10 e domenica 11 ottobre, nell’ambito delle celebrazioni per il 75° anniversario del martirio. “La sua testimonianza ci sprona allora ad interrogarci: come le nostre coscienze, per così dire, scattano di fronte ai problemi attuali? Come possiamo essere popolo solidale, che si mette in ascolto e si impegna alla luce delle tante situazioni di difficoltà, rese ancora più pressanti dalla pandemia?”, ha proseguito mons. Manicardi, spiegando che “come diocesi, avremmo potuto organizzare un convegno in cui riflettere sul dialogo dei cattolici, quasi fossero una categoria a parte, con il mondo di oggi. Invece, in linea con le indicazioni pastorali del vescovo Erio Castellucci, non è questa la strada che si è scelta”. La due giorni, ha evidenziato, sarà “un’occasione di apertura e di condivisione per tutta la cittadinanza, a Carpi e a Mirandola, perché Focherini è davvero concittadino di tutti. Non dimentichiamo mai che, nel suo testamento spirituale, pronunciato poco prima di morire, egli dichiarò di donare la vita anche per Carpi”.
Per Alberto Bellelli, sindaco di Carpi, ha voluto sottolineare “l’intergenerazionalità della sua testimonianza, che si adatta perfettamente all’attuale situazione” e “l’esempio di Focherini, ‘ribelle’ alle leggi, alle regole, ingiuste del suo tempo” che chiama tutti “alla responsabilità di costruire regole in grado di non perdere nessuno nella nostra società, tanto più nella prospettiva di ciò che avverrà nei prossimi mesi come conseguenza della pandemia”.