Sono chiamati alle urne l’11 ottobre i cittadini della Lituania per rinnovare il Seimas (Parlamento nazionale), ma già da oggi è possibile esprimere il proprio voto con modalità “anticipata”. “È un’opportunità per esprimere le nostre convinzioni, un’opportunità per scegliere quei parlamentari che riteniamo possano rappresentarci al meglio”, hanno scritto i vescovi lituani in un messaggio per le elezioni. “Come vivrà il nostro Paese nei prossimi quattro anni dipenderà direttamente dalle attività dei legislatori eletti”. I vescovi invitano a “esercitare questo diritto”, senza permettere “che l’incertezza emersa negli ultimi mesi sulla situazione epidemica nel Paese ci dissuada dal compiere questo dovere”, ma ricordano di “non dimenticare i dispositivi di protezione individuale quando si va alle urne”. I vescovi sollecitano anche a “eleggere quei candidati che condividono i valori” della “compassione, misericordia, sensibilità verso i più deboli, solidarietà sociale, famiglia naturale e inviolabilità della vita, rispetto del creato e libertà per il bene”. E aggiungono: “Eleggendo tali candidati, voteremo non solo per una società cristiana, ma anche per uno Stato coeso e forte”, “preserveremo la libertà conquistata 30 anni fa, e contribuiremo anche al suo nutrimento e alla prosperità di una Lituania basata sui valori cristiani”. Nei sondaggi pre-elettorali, i favoriti restano, anche se in calo, l’Unione della Patria – Democratici cristiani di Lituania (Ts-Lkd) e Unione dei contadini e dei Verdi di Lituania (Lvzs), dati intorno al 20%: il primo, di centrodestra, nell’attuale legislatura era all’opposizione del governo; al secondo, di centrosinistra, appartiene il premier uscente Saulius Skvernelis.