“La fratellanza è un tema classico dell’immaginario cattolico e della predicazione della Chiesa, su cui non mancano certo i contributi. Prestare attenzione ai passi con cui papa Francesco scandisce il suo discorso ne mette in luce gli elementi di originalità”. Lo afferma padre Giacomo Costa, direttore di Aggiornamenti sociali, in una “Guida alla lettura” del nuovo testo del Papa. “In particolare il testo scandisce tre passaggi, che conducono alla formulazione dell’appello finale: 1) la presa di coscienza dell’urgenza della fraternità a partire dalla realtà in cui viviamo; 2) un approfondimento dell’analisi che fa emergere motivazioni e ostacoli su un piano più fondamentale; 3) l’identificazione di piste concrete lungo cui il Papa invita tutti gli uomini e le donne di buona volontà, a partire dai membri della Chiesa, a muoversi per concretizzare l’orizzonte della fratellanza e dell’amicizia sociale”. Il punto di partenza “è la coscienza del paradosso della nostra epoca, che a una crescente globalizzazione fa corrispondere una frammentazione e un isolamento altrettanto elevati”.
Padre Costa attraversa poi gli otto capitoli dell’enciclica, per concludere così: “L’ultima parola è l’invito alla preghiera, cioè l’invito ai credenti di mettersi all’opera per la fraternità e l’amicizia sociale in modo autenticamente religioso. La preghiera non è infatti una rinuncia alle proprie responsabilità, ma l’apertura nel cuore di ciascun credente di uno spazio di incontro con l’Alterità più radicale, quella di Dio. Sarà questo spazio a diventare la scuola per il rapporto con ogni altra alterità nelle dinamiche interpersonali e nella vita politica e sociale, e soprattutto a fornire i criteri di verifica della bontà della direzione in cui si cammina per costruire la fraternità. Il ruolo delle religioni come catalizzatori di dialogo e di concordia nella società non può fare a meno di questa radice autenticamente mistica”.