“La Shoah non va dimenticata”. “Mai più la guerra”, mai più bombardamenti a Hiroshima e Nagasaki, “no” alla pena di morte. Lo ripete il Papa, nella parte finale della “Fratelli tutti”, in cui si sofferma sull’importanza della memoria e la necessità del perdono. “È facile oggi cadere nella tentazione di voltare pagina dicendo che ormai è passato molto tempo e che bisogna guardare avanti. No, per amor di Dio! Senza memoria non si va mai avanti”, l’appello. “Non mi riferisco solo alla memoria degli orrori, ma anche al ricordo di quanti, in mezzo a un contesto avvelenato e corrotto, sono stati capaci di recuperare la dignità e con piccoli o grandi gesti hanno scelto la solidarietà, il perdono, la fraternità”, precisa Francesco. “Quanti perdonano davvero non dimenticano, ma rinunciano ad essere dominati dalla stessa forza distruttiva che ha fatto loro del male”, sostiene il Papa: “Spezzano il circolo vizioso, frenano l’avanzare delle forze della distruzione. Decidono di non continuare a inoculare nella società l’energia della vendetta, che prima o poi finisce per ricadere ancora una volta su loro stessi”. “La guerra non è un fantasma del passato, ma è diventata una minaccia costante”, la denuncia del Papa: “A partire dallo sviluppo delle armi nucleari, chimiche e biologiche, e delle enormi e crescenti possibilità offerte dalle nuove tecnologie, si è dato alla guerra un potere distruttivo incontrollabile, che colpisce molti civili innocenti”.