Fratelli tutti: card. Parolin, “la fraternità è dirompente”

Foto Calvarese/SIR

“C’è un grande bisogno di negoziare, e così sviluppare processi concreti per la pace”.  Lo ha detto, citando il Papa,  il card. Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, presentando oggi, presso l’Aula nuova del Sinodo, l’enciclica“Fratelli tutti”, diffusa oggi. Per il Santo Padre, ha detto il cardinale, “La fraternità non è una tendenza o una moda che si sviluppa nel tempo o in un tempo, ma è piuttosto la manifestazione di atti concreti”. Percorrendo Leggendo l’enciclica, ci si sente chiamati alle nostre responsabilità, individuali e collettive, di fronte a nuove tendenze ed esigenze che si affacciano sulla scena internazionale. Proclamarci fratelli e fare dell’amicizia sociale il nostro abito, probabilmente non basta. Come pure definire le relazioni internazionali in termini di pace o sicurezza, di sviluppo o di generico richiamo al rispetto dei diritti fondamentali non è più sufficiente, pur avendo rappresentato negli ultimi decenni la ragion d’essere dell’azione diplomatica, del ruolo degli organismi multilaterali, dell’azione profetica di tante figure, dell’insegnamento di filosofie, e caratterizzato anche la dimensione religiosa”. “Il ruolo effettivo della fraternità – la tesi del cardinale – è dirompente poiché si lega a concetti nuovi che sostituiscono la pace con gli operatori di pace, lo sviluppo con i cooperanti, il rispetto dei diritti con l’attenzione alle esigenze di ogni prossimo, sia esso persona, popolo o comunità”.  Quella del Papa, ha sintetizzato il cardinale, “è un’enciclica che ruota intorno alla categoria di amore fraterno”, dove “il buon Samaritano è monito e modello”.

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