La ricostruzione del Centro Italia colpito dal sisma del 2016 “sta avanzando nel 2020 con un ritmo sostenuto, nonostante le difficoltà legate alla pandemia e al cambio della normativa”. Lo afferma il commissario straordinario del Governo ai fini della Ricostruzione, Giovanni Legnini. In un comunicato diffuso oggi, a quattro anni dalla scossa del 30 ottobre 2016 che, dopo quelle del 24 agosto precedente, devastò Norcia e i borghi della Valnerina umbra, Legnini fa il punto sulla ricostruzione. “Nel corso dell’anno sono state approvate dagli Uffici Speciali ben 1.871 pratiche per la riparazione o la ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma, che sono arrivati a ottenere il contributo e dunque in condizione di far partire i lavori. Nei soli quattro mesi tra fine giugno e il 26 ottobre – spiega il commissario – sono terminate le opere in oltre mille cantieri, permettendo il rientro a casa di altrettante famiglie”. Inoltre, “tra fine giugno e fine ottobre, sono stati aperti 858 nuovi cantieri. Le abitazioni ricostruite in questi quattro anni sono, nel complesso, 3.588: 1.689 nelle Marche, 409 in Umbria, 295 nel Lazio e 151 in Abruzzo. Nel 2020 sono state presentate complessivamente 2.578 richieste di contributo, delle quali 1.240 per i danni lievi e 1.338 per gli edifici con danni gravi. Le domande presentate, al 26 ottobre 2020, arrivano così a 14.641”. Anche la ricostruzione pubblica sta facendo progressi, seppur ancora limitati. “Tra giugno ed ottobre sono stati avviati altri 106 interventi, sono stati affidati definitivamente 32 incarichi di progettazione e conclusi i lavori su altre 23 opere pubbliche, portando il totale a 109”. “Il rischio di un blocco dell’attività, dovuto soprattutto alle limitazioni indotte dalle misure di contrasto alla pandemia non si è verificato. Si tratta di dati positivi – sottolinea Legnini – tenuto conto del fatto che nel corso dell’anno sono cambiate radicalmente le procedure per la ricostruzione e sono state introdotte importanti novità normative, dalle tariffe professionali dell’equo compenso per i tecnici, al superbonus edilizio, che hanno avuto bisogno di tempo per essere assimilate dai professionisti ed entrare a regime”. Si è registrato, inoltre, un “forte incremento della spesa” come confermato dai dati sulla spesa effettiva per la ricostruzione privata: “Nel 2020 sono stati pagati attraverso il sistema bancario 316 milioni di contributi per la riparazione o la ricostruzione delle abitazioni e delle unità produttive, l’importo erogato per la ricostruzione privata in questi quattro anni e più che raddoppiata nell’anno in corso arrivando a 617 milioni. Solo tra giugno e ottobre le erogazioni sono ammontate a 135,2 milioni di euro”. Per Legnini si tratta di andamenti sui quali “cominciano in modo evidente ad incidere la semplificazione e l’accelerazione introdotte con l’Ordinanza 100 a metà anno, e grazie alla quale i contributi pubblici vengono concessi molto più velocemente, con tempi di approvazione di appena 65 giorni, a fronte di una media superiore ad un anno con la vecchia procedura”. Legnini, infine, annuncia tre prossime ordinanze per completare il quadro regolamentare della ricostruzione e disciplinare l’uso dei poteri in deroga concessi dalla legge al commissario “per la realizzazione di opere prioritarie, caratterizzate da particolari criticità o la ricostruzione dei centri storici più colpiti, poteri che potranno essere delegati ai Soggetti attuatori degli interventi, tra i quali gli stessi Comuni”.