“Il nuovo patto educativo non coinvolge solo le università ma tutte le scuole a tutti i livelli. Anche quelli dell’infanzia. È fin dalla tenera età” che “le capacità cognitive e le relazioni affettive possono essere attivate per la crescita del bambino e di tutte le sue facoltà. Per questo le famiglie devono essere incluse nel patto e il modello educativo deve evolversi verso un più ampio e fruttuoso dialogo scuola-famiglia a tutti i livelli”. Lo ha detto Anna Maria Tarantola, presidente della Fondazione Centesimus Annus pro Pontifice, aprendo questo pomeriggio la seconda e ultima sessione della conferenza internazionale 2020, promossa dalla Fondazione sul tema “The milestones of the Integral ecology for a human Economy”. Tema della sessione, a causa del Covid-19 sulla piattaforma Zoom, “Education and Training”.
Auspicando una maggiore collaborazione tra enti pubblici e privati responsabili dell’istruzione, Tarantola ha affermato che “il mondo delle imprese e della finanza può svolgere un ruolo importante nel nuovo patto educativo sia nel sostenere e incoraggiare le istituzioni pubbliche a promuovere l’accesso per tutti a un’istruzione adeguata, sia anche attivando direttamente strumenti formativi efficaci per i propri dipendenti in applicazione del principio di sussidiarietà”.
“Come ci dice Papa Francesco”, ha aggiunto richiamando l’omelia della messa a Santa Marta dello scorso 16 maggio, “abbiamo bisogno di uno sguardo nuovo, abbiamo bisogno di persone e organizzazioni aperte e capaci di guardare in modo nuovo alle tante pandemie che affliggono il mondo e di percorrere il cammino verso uno ‘sviluppo umano integrale’ e una pienezza di vita con responsabilità, coraggio e speranza”. Centesimus Annus, ha concluso, “si propone di contribuire alla realizzazione del nuovo sguardo da raggiungere anche attraverso nuovi modelli educativi”.