Parità di genere: indagine Ue, ancora forti differenze tra uomini e donne. Italia sotto la media europea. “Ritardi” su lavoro, istruzione e tempo libero

Nella scala da uno a cento, dove cento è la parità di genere raggiunta, l’Italia ha il punteggio globale 63,5: sotto la media europea ma meritevole di aver compiuto notevoli progressi negli ultimi 10 anni. Il dato, presentato nel “Gender equality index 2020”, appena pubblicato dall’Istituto europeo per la parità di genere, va però scomposto nei diversi ambiti che l’indice prende in considerazione. Ancora preoccupante è la disparità di genere nella gestione del potere: l’Italia ha un punteggio di 48,8, (dato che si basa sulla percentuale di donne e uomini nelle istituzioni pubbliche e nei consigli di amministrazione delle più grandi società registrate a livello nazionale e quotate in borsa). Rispetto alla gestione del tempo c’è squilibrio (59,3) con oltre l’80% del lavoro domestico quotidiano svolto da donne, e una disparità di tempo dedicato alle attività sportive e ricreative. Nella “conoscenza”, che riguarda l’accesso a livelli superiori di istruzione, riqualificazione, formazione permanente, il punteggio italiano è 61,9, mentre permane la disparità in ambito occupazionale (63,3), a partire dal dato che in Italia a lavorare a tempo pieno retribuito sono il 52,3% di uomini e il 24,1% di donne. Di conseguenza resta anche la forbice nell’ambito “denaro” (con punteggio 79,0). Solo sul fronte salute (misurato sui dati relativi allo stato di salute, comportamenti sani e accesso alle cure) ci si avvicina alla parità, ma non ancora completamente (88,4).

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