“È molto significativo questo nostro appuntamento perché La Sapienza, uno dei più antichi atenei del mondo, è la prima istituzione universitaria ad aggiungersi a Microsoft, Ibm, Fao, governo italiano, firmatari del documento presentato il 28 febbraio 2020”. Lo ha detto questa mattina a Roma mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, intervenendo alla formalizzazione dell’adesione dell’Università La Sapienza alla “Rome Call for AI Ethics”, con la firma del documento da parte del rettore Eugenio Gaudio. Affinché prevalga “una visione etica ed umanistica dell’intelligenza artificiale”, la convinzione dell’arcivescovo, serve “una visione ‘sapiente’” che “ispiri la costruzione di un nuovo mondo, aperto ed inclusivo. Fare scelte etiche oggi significa cercare di trasformare il progresso in sviluppo. Significa indirizzare la tecnologia verso un umanesimo che sia centrato, appunto, sempre sulla dignità della persona e della intera famiglia umana”.
Padre Paolo Benanti, teologo, docente alla Pontificia Università Gregoriana ed accademico della Pontificia Accademia per la vita, ha notato che la Rome Call è una chiamata “a tutti gli uomini di buona volontà che riconoscono la necessità di lavorare uniti per stabilire principi etici” in materia di intelligenza artificiale. Obiettivo, “guidare la tecnologia verso un umanesimo che salvaguardi e promuova sempre la dignità dell’essere umano”. “Come università, luogo della ricerca e della formazione delle nuove generazioni, è anche nostra responsabilità fare in modo che questo accada e indicare una prospettiva qualitativa della crescita”, ha concluso il rettore Gaudio.