“Economia ed educazione: due parole da maneggiare con cura. Per la ricchezza di implicanze che hanno, come da più parti è stato ricordato, e soprattutto in un momento, come il nostro, in cui entrambe vengono sottoposte a stress”. Lo ha affermato oggi mons. Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica (Apsa), concludendo la Conferenza internazionale sul tema “The milestones of the Integral ecology for a human Economy”. La conferenza si è svolta in due giornate, il 23 ottobre e oggi. Il tema questa volta era appunto “Education and Training”. “L’andamento dell’economia, in questo periodo di pandemia, presenta risultati fortemente polarizzati: c’è chi, in questo periodo, sta accrescendo le sue performances e c’è chi sta perdendo o ha già perso quello che aveva”, ha dichiarato mons. Galantino. “Un’economia sempre più legata, non solo agli accadimenti socio-politici; ma (un’economia) sempre più strettamente legata alle vicende dell’ambiente, del clima. Il rimando al concetto di ‘Ecologia integrale’ della Laudato si’ torna di grande attualità a questo proposito”.
Citando l’“economia circolare”, mons. Galantino ha affermato che “siamo ancora lontani dal considerarlo un modello condiviso. Siamo lontani dal vedere integrato, il modello dell’economia circolare, in maniera convinta nel sistema economico-finanziario prevalente”. Il relatore ha proposte di riflettere su questi temi “a partire, per esempio, dal concetto di sviluppo e di crescita economica ad esso legato”. “Che senso ha una crescita economica come quella cinese (e non solo) dove c’è crescita economica ma non c’è sviluppo perché la dimensione socio-relazionale e quella spirituale sono di fatto ostacolate? Invocare lo sviluppo umano integrale di cui parla Papa Francesco e spendersi per promuoverlo è molto di più di un auspicio”.
E, a proposito di educazione: “Che fare per contribuire a promuovere un nuovo paradigma per lo sviluppo umano, che non escluda in partenza tutte quelle fasce di persone e interi Paesi che sopravvivono più che vivere, talvolta anche a causa di un errato modello di sviluppo? Il ‘Messaggio per il lancio del patto educativo’, proposto da Papa Francesco il 12 settembre può aiutarci a dare risposta a questi interrogativi. In esso si offrono elementi per far crescere una consapevolezza: l’ambito educativo resta l’ambito nel quale è possibile ed è necessario investire per un affinamento della sensibilità, per una correzione dei comportamenti. È luogo di trasmissione e acquisizione di elementi culturali, estetici, morali. Sempre più urgente dal momento che il mondo postmoderno presenta problemi inediti e sconosciuti alle generazioni passate”.
Venendo all’attualità, mons. Galantino ha parlato di una “complessità sulla quale ha fatto irruzione, in maniera drammatica, la pandemia da coronavirus. La asimmetria sociale con cui il virus colpisce, creando in modo differenziato disagi, disoccupazione e morte, sembra ci stia facendo regredire. Sembra stia facendo riemergere l’indifferenza, se non l’ostilità nelle relazioni inter-individuali. Soprattutto con chi è percepito come diverso da noi”. Ciò rende, allora, “davvero urgente investire in educazione. In maniera coraggiosa, nuova e intelligente. Con l’obiettivo dichiarato di ridurre l’intervallo tra le opportunità di educazione degli allievi, in relazione alla classe sociale di appartenenza”.