Allerte relative alla resilienza dei servizi sanitari territoriali in quasi tutte le Regioni/PPAA, e un peggioramento nella qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza integrato sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi rapportati al sistema di sorveglianza su dati aggregati coordinati dal ministero della Salute) sia per completezza; “un ulteriore elemento di criticità di resilienza” che “può portare ad una sottostima della velocità di trasmissione e del rischio”. È quanto si legge nel report del monitoraggio sulla situazione Covid-19 di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità relativo al periodo 19-25 ottobre 2020, antecedente all’adozione delle misure restrittive introdotte dal Dpcm del 24 ottobre.
Secondo il report continua a scendere la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento di contatti (19,2%) mentre si continua ad osservare un aumento nella percentuale dei casi rilevati per la comparsa di sintomi (32,6%). Rimane relativamente stabile (28,3%) la percentuale dei casi che è stata rilevata attraverso attività di screening mentre si conferma l’aumento (19,9%) della percentuale dei casi per cui non è stato riportato il motivo dell’accertamento diagnostico.
In 15 Regioni continua ad aumentare il numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (49.511 casi questa settimana vs 23.018 la settimana precedente) che supera l’80% dei nuovi casi segnalati in alcune Regioni/PA. Questa settimana, per la prima volta è stato segnalato il superamento in alcuni territori della soglia critica di occupazione in aree mediche (40%) ed esiste un’alta probabilità che 15 Regioni/PPAA superino le soglie critiche di terapia intensiva e/o aree mediche nel prossimo mese. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è salito da 750 (18/10) a 1.208 (25/10); mentre il numero di persone ricoverate in aree mediche è passato da 7.131 (18/10) a 12.006 (25/10).