In un momento di grande difficoltà e preoccupazione per tutto il settore della ristorazione, dei bar e delle gastronomie il Centro agroalimentare Roma (Car) ha deciso di adottare alcune misure straordinarie per sostenere e accompagnare questi settori nevralgici per tutta la filiera agroalimentare. “Dal 1° novembre – si legge in una nota – l’ingresso al Car sarà gratuito per tutti i ristoratori, titolari di gastronomie e bar per facilitare l’approvvigionamento di merce fresca e freschissima, sia nel comparto ortofrutta che per quello ittico. Basterà presentarsi al centro accoglienza del Car con una copia dell’iscrizione alla Camera di commercio indicante il codice Ateco di appartenenza. Chi già in possesso di badge Car, inerente le attività di cui alla promozione, avrà riaccreditati tutti gli ingressi utilizzati durante il periodo promozionale”.
Inoltre, a seguito dell’iniziativa promossa dalla Regione Lazio, meglio nota come bando Bonus Lazio KM0, ideata per dare supporto agli esercenti di somministrazione di alimenti con l’emissione di un voucher a fondo perduto per l’acquisto di prodotti agroalimentari del Lazio, “ai pubblici esercizi che si riforniranno nei mercati e che vorranno avvalersi della promozione regionale verrà offerto supporto tecnico”.
“Con le chiusure anticipate di ristoranti bar e gastronomie – dichiara Fabio Massimo Pallottini, direttore generale di Car – si prevede che la perdita annuale per la filiera agroalimentare per Roma e Lazio sia superiore ai 10 miliardi di euro, di cui tra i 2 e i 3 miliardi riguarderanno proprio i settori dell’ortofrutta dell’ittico. Cifre che fanno paura e che preoccupano per la ‘tenuta’ del sistema. È per questo che dovremmo cercare di agevolare la ristorazione almeno nelle attività di approvvigionamento”.
“Il Centro agroalimentare Roma – dichiara il presidente Valter Giammaria – è divenuto il più grande Hub d’Italia grazie anche all’impegno degli operatori che nel corso di questi anni si sono adeguati alle rinnovate esigenze di un comparto in continua evoluzione. Stare vicini alle esigenze e difficoltà causate alla categoria dell’agroalimentare da questa grave pandemia è un dovere per tutti noi. Queste iniziative occorrono a far sentire la nostra vicinanza e a dare coraggio”.