Il Centro comune di ricerca (Jrc) della Commissione europea ha presentato oggi la 20ª relazione annuale sugli incendi boschivi in Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Questa edizione si riferisce al 2019, “l’anno peggiore della storia recente dal punto di vista degli incendi boschivi nel mondo”, sottolinea il documento. “In Europa il fuoco ha divorato oltre 400mila ettari di terreno naturale e danneggiato un numero record di aree naturali protette”. La relazione rileva che i cambiamenti climatici “hanno continuato a influire sulla durata e la gravità del pericolo di incendi in Europa, tanto è vero che a marzo – prima ancora che iniziasse la stagione degli incendi nella maggior parte dei Paesi – la superficie totale andata persa era già superiore alla media annuale degli ultimi 12 anni”. La relazione sottolinea però che “grazie a una preparazione più rigorosa e a una risposta più efficiente, la stagione 2019 si è rivelata una delle migliori di sempre sul piano della prevenzione degli incidenti e della perdita di vite umane” (tre nel corso dell’anno). Spagna, Portogallo e Polonia hanno registrato il maggior numero di incendi nell’Ue, rileva Jrc; la Romania è stato il Paese le cui aree protette hanno subito i danni più estesi nel 2019, con una perdita di 73mila ettari.
Mariya Gabriel, commissaria per la ricerca, e responsabile del Centro comune di ricerca, ha dichiarato: “L’evoluzione delle condizioni meteorologiche associata ai cambiamenti climatici aumenta il rischio di incendi boschivi in tutto il mondo. Conoscenze ed evidenze scientifiche sono imprescindibili per adottare le misure più efficaci di prevenzione e protezione delle foreste, della biodiversità e della vita umana”. Virginijus Sinkevičius, commissario per l’ambiente, aggiunge: “Gli europei hanno visto le terribili immagini degli incendi divampati sulla costa occidentale degli Stati Uniti, in Siberia, in Australia e in Amazzonia, ma le fiamme non hanno risparmiato neanche le foreste europee. Parte della risposta per evitare che tragedie simili si ripetano su tale scala consiste nel proteggere e gestire le foreste in modo da ridurne la vulnerabilità agli incendi, consentendo anche alla natura di proteggersi”.