“La spiritualità è un atteggiamento interiore che ogni persona esprime e vive in modo molto personale. Indipendentemente dalla religione o dalla visione del mondo. E’ un aspetto che appartiene intrinsecamente all’essere umano, specialmente quando l’uomo è costretto a confrontarsi con l’ultima fase della vita e deve essere tenuta in particolare considerazione nella cura di chi si avvicina alla morte”. Lo ha detto oggi il direttore della Caritas, Paolo Valente, nel suo discorso di benvenuto al convegno Convegno organizzato dal Servizio Hospice, in collaborazione con l’Accademia Cusano, in occasione della Giornata mondiale dell’Hospice e delle Cure palliative e intitolato “Quale spiritualità nel fine vita?”. I lavori si sono svolti presso l’Accademia Cusano di Bressanone, alla presenza del vescovo Ivo Muser. In Alto Adige circa 200 volontari del servizio Hospice della Caritas si confrontano e impegnano quotidianamente nella dimensione dell’accompagnamento spirituale e sociale di persone nel fine vita. “Danno tempo, cura e attenzione alle persone morenti e in lutto, andando incontro ai loro bisogni individuali”, ha spiegato Agnes Innerhofer, responsabile Caritas del Servizio Hospice. Il Servizio Hospice della Caritas offre da anni accompagnamento a persone morenti e consulenza e sostegno a persone in lutto e può contare su volontari adeguatamente formati di tutti i tre gruppi linguistici. L’accompagnamento è gratuito e può essere richiesto in tutto il territorio della provincia.