“Se lascio la guida della diocesi a un nuovo Pastore che con energie più fresche potrà reggere la comunità diocesana, come vescovo emerito continuerò ad accompagnarla in modo diverso e non meno significativo”. E’ quanto scrive mons. Giovanni D’Ercole, in una lettera di commiato inviata alla diocesi di Ascoli Piceno, dopo la sua decisione di rinunciare al ministero episcopale, accettata oggi da Papa Francesco. “D’accordo con i superiori della Congregazione religiosa cui appartengo, quella della Piccola opera della Divina Provvidenza di San Luigi Orione – annuncia D’Ercole a proposito della sua volontà di “avviare una nuova tappa del mio servizio alla Chiesa” – ho pensato opportuno ritirarmi, per un certo periodo, in un monastero in Africa, dove ho iniziato il mio sacerdozio, per immergermi in un totale clima di preghiera e di contemplazione. Credo che in questo momento il soccorso debba venire proprio da Dio, implorato con intensa preghiera”. “Non abbandono quindi la vigna del Signore nella quale continuerò a operare con più interiore partecipazione, offrendo il mio sostegno alle nostre comunità in maniera più profonda e spirituale”, precisa D’Ercole a proposito delle sue dimissioni, che “vogliono essere anche un gesto di totale disponibilità al servizio della Chiesa e di Papa Francesco perché sia sostenuto nella sua essenziale e costitutiva missione di guida e di comunione nella Chiesa”.