“Ciò che muove a vivere l’amicizia sociale e la fraternità aperta a tutti è la dinamica umana dell’amore, dove la persona si ritrova nel dono libero e sincero di sé, insieme al riconoscimento della comune dignità umana”. Così il vescovo di Pavia, mons. Corrado Sanguineti, nell’editoriale sulle colonne de “Il Ticino” presenta la nuova enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti”. “Il Papa richiama due sfide che verificano quanto sia praticata l’apertura all’altro, senza voler cancellare il proprio volto e la propria identità, di persona e di popolo: la questione dei migranti e la tensione tra locale e universale”, osserva il presule.
Mons. Sanguineti si sofferma poi sugli ultimi quattro capitoli che “provano a indicare alcuni ambiti precisi, dove siamo chiamati a promuovere la fraternità e l’amicizia sociale, per imprimere una direzione nuova al cammino dell’umanità”. Tra i temi presentati dal Papa ed evidenziati dal vescovo, l’attività politica, che “chiede d’essere meditata da tutti, perché tutti siamo coinvolti nelle scelte e negli orientamenti della ‘polis’, in modo particolare chi s’impegna direttamente nell’ambito amministrativo e politico”. Quindi, il riferimento alle “tentazioni del populismo”, ai “limiti del liberalismo come sistema economico e sociale”, alla “centralità del lavoro” e al rapporto tra la carità e la verità. “Siamo di fronte a un testo pensato e maturato da Francesco in questi anni di servizio: come pastore della Chiesa, egli avverte una responsabilità per il cammino dell’umanità tutta e vuole coinvolgere e sollecitare credenti e non credenti a scegliere che tipo di mondo e di società vogliamo costruire”.