A fronteggiare il rischio di una demoralizzazione generalizzata, arriva in questi giorni la nuova lettera pastorale dell’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato,”I loro occhi riconobbero il Signore”. Per una Chiesa purificata dalla tribolazione”. Il testo è scritto tenendo sotto gli occhi le condizioni di vita verificatesi negli ultimi mesi anche sul territorio friulano, a causa della pandemia ancora in corso. Facendo proprie le ansie e le preoccupazioni raccolte tra la gente, l’arcivescovo, si legge in un comunicato, “vuol accompagnare il vissuto personale e comunitario con una riflessione che dia un senso all’incertezza dilagante e alle angustie anche interiori delle persone. Si propone, in particolare, di aiutare tutti a individuare l’essenziale”. Per questo ripropone il racconto dei discepoli di Emmaus come percorso emblematico “non solo per i credenti di oggi, ma anche per tutte le donne e gli uomini del nostro territorio che vorranno accostarsi a questa lettera con una chiave di desiderio e di ricerca”.
“Nell’avventura della fede – scrive il presule – è importante avere vicino dei compagni di strada, come capitò ai discepoli di Emmaus”. Allo stesso modo, “anche la prova severa che il Signore ci dà da vivere possiamo condividerla con altri fratelli e sorelle, tra sacerdoti e diaconi, nelle comunità religiose, nelle associazioni, negli organismi di partecipazione delle collaborazioni pastorali, nelle comunità”. Nella parte finale, indicazioni attraverso le quali le comunità ecclesiali distribuite sul territorio possono e debbono farsi Chiesa in uscita, Chiesa in missione, modificando − dove occorre − atteggiamenti e prassi. In fondo, conclude il comunicato, “il progetto di profondo rinnovamento pastorale da qualche anno avviato,” altro non è che “una risposta lungimirante anche alle sfide poste in atto dalla crisi pandemica, e non solo da questa”.