Il Consiglio permanente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) prende posizione sull’Azione diretta di incostituzionalità (Adi) 5668, in cui si chiede alla Corte Suprema federale (Stf) di interpretare il Piano nazionale dell’educazione (approvato dalla legge 13.005/2014) secondo la Costituzione, sostenendo che in tale Piano non sono inclusi la prevenzione e il divieto del bullismo omofobico che discrimina bambini e adolescenti per genere, identità di genere e orientamento sessuale. Il voto si terrà il prossimo 11 novembre.
I vescovi chiedono “un discernimento coerente con la Costituzione”, affinché il voto non generi “uno strumento ancor più discriminatorio, che privilegia la tutela di alcuni segmenti rispetto ad altri. Mantenere il Piano nazionale dell’educazione, già democraticamente approvato nelle sue istanze e con un testo appropriato che rispetta tutti, è segno della nostra capacità di vivere in piena armonia, nella diversità”.
Nel contempo, la Cnbb “afferma il suo totale rifiuto di qualsiasi tipo di bullismo, a scuola o altrove, a livello fisico, morale, psicologico, materiale, verbale, sessuale, sociale, religioso, familiare o informatico”, e al tempo stesso ritiene che il Piano sia “in pieno accordo con la Costituzione, perché al punto II dell’articolo 2 della legge prevede, tra le linee guida del Piano, il superamento delle disuguaglianze educative, con particolare attenzione alla promozione cittadinanza e l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione. Il riferimento non privilegia né si limita a una forma di bullismo, ma contempla tutte quelle possibili esistenti e quelle che potrebbero nascere”.