Terremoto Centro Italia: monache agostiniane, “non arrendersi, guardiamo insieme il presente con gli occhi della speranza”

“Le macerie sono state rimosse, ma al loro posto nulla o poco è tornato. I segni della ricostruzione, infatti, si nascondono facilmente dietro alle tante crepe degli edifici. Inoltre, il tempo è fermo per i mattoni, ma lo è anche per gli animi, che hanno bisogno e diritto di veder risanate le loro ferite interne. Questa è la nostra prima preoccupazione, perciò alle persone diciamo di non arrendersi. Ce lo dice anche la nostra Santa Rita con il suo esempio di vita: guardiamo insieme il presente con gli occhi della speranza”. È l’appello della madre priora del monastero santa Rita da Cascia, suor Maria Rosa Bernardinis, a quattro anni dal sisma del 30 ottobre 2016. Il messaggio, lanciato dalla basilica di santa Rita di Cascia, dove venerdì, alle ore 21, si terrà una veglia di preghiera, è una esortazione alla popolazione a non perdere la speranza e un monito alla responsabilità per coloro che sono al governo. “Il governo ha il dovere di non dimenticare – afferma la claustrale –. Mi auguro che questo anniversario possa presto essere celebrato come merita la popolazione, ovvero come il giorno in cui tanto è stato perso e distrutto, ma a partire dal quale tutto è rinato, più bello, più sicuro, più vivo di prima. Questa è la visione che è affidata alla responsabilità di chi ci governa. E noi monache preghiamo il Signore perché non si affievolisca la loro volontà di sostegno”. Alle parole della monaca agostiniana, fanno eco quelle del neo rettore della basilica di santa Rita da Cascia, padre Luciano De Michieli, che chiede maggiore fermezza. “È ora che il governo arrivi in queste terre per festeggiare dei traguardi raggiunti e non per portare altre promesse. C’è un grande bisogno di una mano decisa e decisiva, per preservare il presente e soprattutto costruire insieme il futuro. Qui a Cascia, c’è tanta voglia di crescere e ci sono potenzialità e ottime idee. Ancora però vediamo in atto solo qualche cantiere della ricostruzione e non basta, perché tanti cittadini, famiglie, anziani, malati vivono già da quattro anni in soluzioni abitative d’emergenza e non nelle loro case. L’amministrazione sta lavorando bene, ma i tempi per avere i permessi sono estenuanti. Molti, troppi, vivono ogni giorno criticità sociali ed economiche ancor più inasprite dalla pandemia che rischiano di mettere in ginocchio il tessuto sociale e la voglia di ripartire. Non perdiamo l’occasione di fare buoni e concreti progetti per migliorare le nostre realtà. Questo è lo spirito di Santa Rita: non arrendersi mai, confidare in Dio, costruire la pace e il bene comune impegnandosi in prima persona”.

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