“Vogliamo perseguire un progetto sociale, ambientale e sanitario per tutelare la salute dei molisani e quella del loro territorio”. Questa la premessa al progetto di medicina sul territorio ai tempi del Covid, elaborato dal periodico “La fonte”, dalla diocesi di Termoli-Larino, dalle chiese battiste di Campobasso e Ripabottoni e da varie associazioni molisane, con l’aiuto di esperti. Proposte chiare e obiettivi precisi, frutto degli incontri organizzati negli scorsi mesi per stimolare un confronto aperto a tutte le parti e condividere un possibile percorso da sottoporre alle istituzioni partendo dai reali bisogni del territorio.
Richiamando la necessità di dare piena attuazione all’art. 32 della Costituzione e alla legge 833/78, i promotori del progetto osservano che “la risposta all’emergenza Covid deve essere parte di una strategia generale per affrontare e risolvere i grandi problemi del Servizio sanitario in Molise come in Italia”. Per questo “serve una sanità che abbia al centro la salute prima della malattia, che dia nuova linfa alla medicina territoriale e riorganizzi il sistema ospedaliero. In tale prospettiva è ragionevole prevedere un investimento aggiuntivo per la sanità italiana pari al 2% del Pil nazionale da destinare per i due terzi ai territori e per un terzo alla rete ospedaliera”.
Primo passo la digitalizzazione del sistema sanitario regionale; quindi il rafforzamento e il “corretto funzionamento” dei “distretti della salute” che devono svolgere “funzione di governo, ovvero di programmazione, coordinamento e controllo delle attività sanitarie”. Fondamentale il ruolo e la partecipazione dei sindaci. In ogni distretto, si legge nel progetto, “va potenziato l’organico dei medici di base e rivisto il loro ruolo, perché il medico di base è la sentinella che vigila sulla salute dei cittadini in un territorio”. Per raggiungere tale risultato è “essenziale la riqualificazione, il perfezionamento e l’aggiornamento del personale sanitario, ma anche la rieducazione e l’adattamento a questo modello dei cittadini”.