“Non basta una economia green per avere una economia di Francesco. Occorre anche l’inclusione dei poveri, il protagonismo dei giovani, la coltivazione della vita interiore”. Ne è convinto Luigino Bruni, ordinario di economia politica presso la Lumsa di Roma e responsabile scientifico di The economy of Francesco, intervenuto alla conferenza trasmessa in streaming dalla sala stampa vaticana per la presentazione dell’evento in programma in streaming dal 19 al 21 novembre. “C’è oggi una economia green che non ha alcun interesse e attenzione per i poveri e per le diseguaglianze”, la denuncia di Francesco: “L’Economia di Francesco non può essere solo ecologica. Il grido della terra e il grido dei poveri sono lo stesso grido, come ci ricorda la Laudato si’ e adesso anche Fratelli tutti. Una fraternità con la terra che non includa la fraternità con gli ultimi non è completa”. “L’Economy of Francesco è anche la costruzione di un capitale spirituale globale di cui l’economia ha estremo bisogno”, ha spiegato il relatore, precisando che “i 5 momenti di tu-a-tu con Francesco non sono ‘contorno’ dell’evento, ma parte integrante del programma, perché la coltivazione dell’interiorità è il cuore di questa nuova economia”. “L’economia di ieri è stata tutta esterna, tutta giocata sui beni esteriori, e così ha trascurato troppi beni invisibili, come i beni relazionali e i beni morali”, il monito di Bruni, secondo il quale “il capitale spirituale è il primo asset che manca nelle imprese, i cui effetti abbiamo visto e continuiamo a vedere”.