Con l’emergenza Covid e la frenata del commercio internazionale sale il rischio di falsi Made in Italy sulle tavole straniere che hanno raggiunto l’astronomica cifra di 100 miliardi di euro sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia. Per questo motivo il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, e il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna, sostengono il progetto “Qualitalia” spa considerato strategico per le imprese che fanno del Made in Italy il pilastro della loro competitività, in particolare nel settore agroalimentare.
“‘Qualitalia spa’ è una società dell’Agenzia delle dogane che offre alle imprese del Made in Italy una certificazione di qualità e italianità dei prodotti come arma per contrastare la contraffazione e il cosiddetto ‘Italian Sounding’”, spiega Coldiretti, ricordando che “nel mondo più due prodotti agroalimentari Made in Italy su tre sono falsi senza alcun legame produttivo ed occupazionale con il nostro Paese”. “A taroccare il cibo italiano – evidenzia l’associazione – sono soprattutto i Paesi emergenti o i più ricchi a partire dagli Stati Uniti”. “Fra le brutte copie dei prodotti caseari nazionali in cima alla classifica c’è la mozzarella, seguita dal Parmesan, dal provolone, dalla ricotta e dal Romano realizzato però senza latte di pecora”, continua Coldiretti, evidenziando che “la pretesa di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi è inaccettabile e rappresenta un inganno per i consumatori ed una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori”.
Qualitalia spa – conclude Coldiretti – mette a disposizione delle imprese, analisi dei prodotti e una certificazione su identità merceologica e provenienza da filiera produttiva nazionale italiana al 100% attraverso la quale il consumatore all’estero ha la garanzia di una autorità pubblica di non aver acquistato un prodotto contraffatto.