In Danimarca e Svezia alla luce delle indicazioni date dai rispettivi governi, cambiano le regole per le assemblee e gli incontri con ricadute anche sulle celebrazioni religiose e quindi le messe. In Danimarca, a partire da oggi il governo chiede di ridurre da 200 a 50 il numero di partecipanti ai funerali all’aperto (nelle chiese continua a valere la regola del metro di distanza, due se si canta). Per tutte le iniziative all’aperto in cui i partecipanti “non sono seduti e rivolti tutti nella stessa direzione” il numero massimo è di 10 persone. Quindi, si legge sul sito della diocesi di Copenaghen, non è possibile “fare celebrazioni nei cimiteri in occasione delle feste dei Santi”. Un allentamento delle restrizioni, per contro, entrerà in vigore in Svezia a partire dal 1° novembre: agli incontri pubblici (e quindi anche le messe) saranno ammesse fino a 300 persone (quindi cade il limite dei 50 partecipanti) nella misura in cui abbiano un posto a sedere che sia almeno a un metro di distanza dal successivo. Questo alleggerimento sarà introdotto – spiega il sito della diocesi svedese – anche perché “questa settimana all’Agenzia di sanità pubblica e alle regioni sono stati dati maggiori poteri nell’introdurre restrizioni locali”. Quindi anche le parrocchie “in tutte le parti della Svezia devono essere responsabili del rispetto delle regole temporanee che possono essere introdotte a livello regionale”.