Da un lato l’appello accorato al Governo a far presto, dall’altro la vicinanza solidale alle famiglie. Così ieri sera il vescovo di Mazara del Vallo, mons. Domenico Mogavero durante la veglia di preghiera per i 18 marittimi residenti in città, che si trovano rinchiusi nella prigione di El Kuefia, in Libia, da più di 50 giorni. “Non si può perdere di vista che 18 vite umane non hanno prezzo – ha detto il presule – qualunque soluzione, anche basata su un onorevole compromesso, deve essere ricercata, bruciando i tempi, divenuti ormai troppo lunghi e gravosi per tutti: per i prigionieri e per chi ne attende la desiderata liberazione”.
Nella parrocchia San Lorenzo di Mazara del Vallo, gremita di familiari e fedeli, mons. Mogavero ha detto che il solo sforzo del Governo “non basta”. Ai familiari “le sole parole di conforto non bastano e la stessa vicinanza dimostrata a loro in più modi e in più circostanze hanno un significativo valore simbolico, ma non alleggeriscono la pesantezza della loro pena e non risanano le ferite del cuore”. Alla Veglia ha partecipato anche l’Imam della moschea cittadina, Ahmed Tharwa. Tra i marittimi sequestrati ci sono anche 6 tunisini e 2 senegalesi. “Siamo in un momento di angoscia – ha detto l’Imam – siamo tutti una famiglia e preghiamo per l’unico Dio per la liberazione dei nostri fratelli”. Il vescovo ai cittadini mazaresi, e in particolare alla gente di mare, ha chiesto “attenzione e vigilanza”, ma anche di “non sentirsi tranquilli, fino a che non potremo tutti riabbracciare i nostri marittimi finalmente liberi e restituiti alle loro famiglie”.