Con 2.633 casi e 53 morti, l’Uruguay è largamente il Paese sudamericano nel quale il Covid-19 ha avuto il minor impatto. Tuttavia, non è mancato negli ultimi giorni un leggero aumento dei contagi. In questa situazione, il card. Daniel Sturla, arcivescovo di Montevideo, consultato ieri mattina da radio Universal sul peggioramento della situazione, ha espresso la sua preoccupazione che gli uruguaiani “abbassino la guardia”, anche se “siamo ancora in uno scenario privilegiato, se guardiamo al resto del continente”.
In seguito all’intervista, la Creu (Alleanza evangelica) ha pubblicamente negato che le chiese evangeliche si siano rese responsabili a Rivera della diffusione del Covid-19. Il card. Sturla si è messo in contatto con il presidente della Creu, Louder Pablo Garabedian, per scusarsi rispetto all’affermazione che alcuni incontri evangelici a Rivera avevano violato i protocolli stabiliti. Nella nota diffusa dall’arcidiocesi di Montevideo e pervenuta al Sir, il cardinale Sturla “ribadisce l’appello ai fedeli cattolici, alle diverse Chiese e alla società nel suo insieme a raddoppiare gli sforzi, tra tutti, per non aggravare la situazione epidemiologica nel nostro Paese”.
La nota specifica che il porporato ha lavorato fin dall’inizio cercando il dialogo tra le diverse Chiese, altre confessioni e Governo, per raggiungere un protocollo comune che permettesse la progressiva apertura alle celebrazioni religiose. Protocollo che è stato attuato in modo soddisfacente.