“Il lavoro è una priorità che oggi – dopo diversi mesi di sofferenza – necessita di uscire da una dimensione squisitamente difensiva, per divenire invece strumento di dinamico riscatto collettivo”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in un videomessaggio in occasione del XI edizione del Festival del lavoro.
Dopo aver ricordato le misure previste nella Legge di bilancio e le previste riforme del sistema fiscale e degli ammortizzatori sociali, il premier ha fatto riferimento al Recovery Plan, “un piano di crescita strategico a cui l’Italia sta lavorando”. “Abbiamo la necessità, il dovere di immaginare una nuova etica del lavoro, dove non abbiano più asilo le parole sfruttamento, precarietà, diseguaglianza”, ha proseguito Conte: “Un’etica dove sviluppo e tutela dell’ambiente non siano opposti polarizzati, ma sinonimi di sinergia e di affiatamento”. “Il nostro compito oggi è quello di far procedere insieme lavoro e dignità”, ha ammonito il premier: “Un binomio, questo, che deve essere condotto al centro del nostro agire civico prima ancora che politico-economico”. “Bertrand Russell, il grande filosofo-matematico, sosteneva che l’uomo che si vergogna del proprio lavoro non può avere rispetto di sé stesso: ecco, io aggiungo che quando lo Stato e le Istituzioni pubbliche non hanno rispetto per il lavoro e le condizioni in cui si svolge, allora è lì che deve sopraggiungere la vergogna”. “Il nostro dovere – ha concluso il presidente del Consiglio – è rispettare ogni donna e ogni uomo dando loro la dignità e gli strumenti idonei per realizzare, attraverso il lavoro, il sostegno attivo al benessere della comunità”.