“In 50 anni ai Paesi in via di sviluppo sono mancati all’appello 5.700 miliardi di dollari, ossia circa 114 miliardi all’anno”. Lo denuncia Oxfam, alla vigilia del 50° anniversario della promessa fatta dai Paesi ricchi alle Nazioni Unite di destinare lo 0,7% del loro reddito nazionale lordo (rnl) in aiuto pubblico allo sviluppo (aps). “Aiuti internazionali oggi quanto mai necessari per contrastare l’impatto socio-economico del Covid-19 e dei cambiamenti climatici”, scrive in una nota. L’ong ribadisce che “la crisi economica che stiamo vivendo rischia di ridurre in povertà da 200 a 500 milioni di persone, rendere volatili gli stanziamenti in aiuto pubblico dei Paesi ricchi, impedire a quelli poveri di investire in servizi essenziali e far fronte alle altre misure indispensabili di protezione sociale, essenziali per combattere disuguaglianza e povertà”.
Dall’analisi condotta da Openpolis e Oxfam nel nuovo dossier Cooperazione Italia 2020, scende allo 0,22% il rapporto tra aiuto pubblico allo sviluppo e reddito nazionale lordo raggiunto dall’Italia nel 2019. “Una inarrestabile e pericolosa discesa in termini reali, che fa segnare un -11,8% tra il 2018 e il 2019. Nel 2017 erano oltre 5 miliardi di euro le risorse destinate alla cooperazione, nel 2019 non sono stati raggiunti nemmeno i 4, fermandosi a 3 miliardi e 897 milioni”. In particolare, Oxfam evidenzia che, “come nel 2018, anche quest’anno è emerso come in sede di legge di bilancio gli importi indicati dal ministero dell’Interno per il settore della cooperazione risultassero ampiamente sovrastimati”. Nel 2019 sono stati stanziati 1,67 miliardi di euro per la voce di spesa “rifugiati nel Paese donatore” – cifra molto simile a quella prevista nel 2018 e 2017 – nonostante il drastico calo degli sbarchi, passati da 120.000 nel 2017 a 23.000 nel 2018 e dimezzatasi ulteriormente nel 2019 (poco più di 10mila arrivi).