Papa Francesco ha espresso la sua vicinanza e solidarietà al popolo cileno e lo ha incoraggiato a continuare nella sua missione alla ricerca della pace e dell’incontro. Lo ha confidato ieri, nel corso di un’intervista a Radio Maria del Cile, l’arcivescovo di Santiago, mons. Celestino Aós. In seguito alle manifestazioni violente di domenica scorsa e all’incendio di due chiese della capitale, l’arcivescovo ha avuto modo infatti di parlare con il Santo Padre. In seguito al suo colloquio con Papa Francesco e riportando indirettamente il suo contenuto, mons. Aós ha proseguito: “Voglio trasmettere a tutto il popolo cileno, non solo ai cattolici, la solidarietà del Santo Padre che è così vicino, che prega per noi e si chiede, come noi, come può aiutarci ad andare avanti”.
Nel corso della trasmissione, l’arcivescovo è nuovamente tornato sui gravi fatti di domenica scorsa e ha affermato che la sua preoccupazione va oltre la distruzione materiale degli edifici, poiché è la sofferenza delle comunità parrocchiali che genera la maggiore preoccupazione: “In questo momento sono oltraggiate, ma a essere oltraggiata non è solo un’immagine, è principalmente il popolo di Dio, noi, i credenti e questo è ciò che fa male”. Non sono mancate alcune parole sul plebiscito di domenica prossima, quando i cileni saranno chiamati a dire se vogliono l’avvio di un processo che porti a una nuova Costituzione. Ha chiesto ai cittadini di essere responsabili, di essere coinvolti in questo processo, adempiendo al dovere civico e al diritto di esprimere la propria volontà attraverso il voto, pensando sempre che le azioni che si fanno abbiano delle conseguenze. “In questo momento vogliamo costruire, vivere in pace e convivenza”, ha concluso.