Pur con estrema lentezza, è praticamente ultimato lo spoglio ufficiale delle elezioni presidenziali in Bolivia, svoltesi domenica scorsa. Confermata – con un divario leggermente più ampio – la netta vittoria del socialista Luis Arce, che sfiora il 55%, contro il 29% del secondo arrivato, Carlos Mesa.
Sul risultato elettorale è intervenuto ieri attraverso un video e alcune dichiarazioni alla stampa il presidente della Conferenza episcopale boliviana, mons. Ricardo Centellas, arcivescovo di Sucre: “Come Chiesa abbiamo esortato ad accettare i risultati con serenità”. “La vittoria di Arce appare evidente” ed eventuali denunce di brogli o osservazioni (che non sono mancate) devono essere presentate nelle sedi opportune e provate, ha proseguito l’arcivescovo, auspicando che il Governo entrante sappia rispondere alla fiducia che i cittadini hanno riposto in esso, chiedendo che “si lavori uniti per superare la crisi”. Mons. Centellas si è augurato che “si operi a partire dall’inclusione, per affrontare con serenità la crisi che andiamo a vivere e ad affrontare in un clima di pace nel Paese. Per la Bolivia inizia una nuova tappa, speriamo che sia di convivenza democratica”, poiché la cosa più importante è che “sia la Bolivia a vincere”, mentre “la violenza genera solo violenza”. Mons. Centellas ha invitato, inoltre, ad attendere la proclamazione ufficiale dei risultati, facendo notare la lentezza dello scrutinio.